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TECHNOLOGY

Just in time. Non è semplicemente un'espressione inglese ma è la filosofia              produttiva verso la quale l'industria sta evolvendo

Questo sistema di idee che nacque in Giappone presso gli stabilimenti Toyota negli anni '50 e che recentemente si è esteso a tutto il mondo, oltre a unire concetti di qualità, affidabilità,

riduzione del magazzino e attenzione per il cliente, affianca altre teorie come quelle di "lean production" e di "customizzazione".

La velocità con cui vengono richiesti nuovi prodotti dal mercato è sempre maggiore così come l'esigenza dei clienti e la pretesa che gli oggetti siano ogni volta più personalizzati e funzionali alle proprie necessità.

Non bisogna dimenticare inoltre la rapidità con cui i competitor lanciano nuove release, rendendo così il mercato in costante evoluzione.

Per riuscire a produrre nuovi prodotti sempre più di frequente e assecondando, allo stesso tempo, le richieste del mercato, si sta rendendo indispensabile ridurre i tempi, da quelli di progettazione a quelli di produzione.

Risulta così indispensabile ricorrere al rapid prototyping e alle tecnologie additive che permettono la produzione non solo di prototipi ma anche di una svariata gamma di altri prodotti con costi di produzione contenuti.

Andando a paragonare il costo di uno stampo o anche solo di un giorno operativo di un centro di lavoro per produrre un prototipo o un modello di prova iniziamo a comprendere le potenzialità del rapid prototyping.

Se poi a questo costo andiamo a sommare il tempo di realizzazione dello stampo o il tempo di attesa prima che vi sia la disponibilità del macchinario ci rendiamo davvero conto di come la tecnologia additive possa essere una risorsa formidabile.

Oggigiorno per le stampanti 3D, in particolare per quelle per i metalli e quelle professionali per le plastiche, l'attività non si limita più solo alla creazione di prototipi e modelli ma si è estesa alla produzione di componenti funzionali, a piccoli lotti (anche 1000 pz) e all'attrezzaggio 

industriale.

I settori in cui vengono utilizzate comunemente parti prodotte tramite A.M. sono molteplici tra cui si annoverano l'automotive e motorsport, aerospace, medicale, oil & gas, sail, alimentare, orafo e diversi altri.

Attualmente sul mercato sono presenti macchinari con almeno 15 differenti tecnologie di stampa le quali rendono possibile produrre in oltre 100 differenti materiali, dal titanio al nylon passando per il cemento e le gomme.

Tra le tecnologie per i polimeri e le resine possiamo trovare l'FDM (fuse deposition modeling) basata sull'estrusione di una bobina di materiale plastico e l'SLA (StereoLithography) caratterizzata dalla polimerizzazione di una resina foto-indurente da parte di un laser e l'SLS (Selective Laser Sintering) che attraverso un laser ad alta potenza sinterizza le particelle di polvere così da formare una struttura solida 

Per quanto riguarda i metalli invece si tratta di tecnologie più avanzate, basate sulla fusione di polveri metalliche ad opera di un laser (DMLS) o di un fascio di elettroni (tecnologia EBM).

Tutte le tecnologie additive sono accomunate da un metodo di produzione "layer by layer" il quale rende possibile superare i vincoli geometrici dei metodi tradizionali, ridurre quasi a 0 gli scarti di materiale, ottenere un'elevata qualità dei dettagli e delle caratteristiche tecniche.

Le caratteristiche di questo metodo produttivo, permettono la re-ingegnerizzazione di diversi componenti consentendo la riduzione di peso e lo studio di nuove geometrie;

così l'utilizzo di materiali pregiati come titanio leghe particolari di acciaio diventa economicamente possibile.

Infine non sono di minore importanza l'elevata flessibilità produttiva e i bassi costi di produzione per piccoli lotti che questa tecnologia consente.

REALIZZAZIONE DI GEOMETRIE COMPLESSE

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